Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si prefigge lo scopo di corrispondere un equo e definitivo trattamento di indennizzo a favore delle migliaia di nostri connazionali che hanno perduto i loro beni all'estero.
      Le problematiche connesse ai suddetti indennizzi si trascinano da lungo tempo e non sono state risolte, fino ad oggi, in modo definitivo, nonostante le numerose leggi in materia.
      Considerati i tanti anni trascorsi dal verificarsi delle perdite, si pone, per lo Stato italiano, il problema di risolvere con equità e in tempi brevi le molte questioni ancora aperte.
      Altri Paesi, come la Francia, hanno risolto da anni, il problema dei beni perduti, tramite procedure amministrative di avanguardia. Spesso sarebbe sufficiente che i governi intervenissero con volontà e soprattutto che la pubblica amministrazione desse attuazione alla volontà che si esprime attraverso l'atto legislativo. Chiudere la vicenda dei beni perduti all'estero rappresenta un'istanza di giustizia e di dignità del nostro Paese e un'esigenza fondamentale per la credibilità delle nostre istituzioni.
      È bene evidenziare che gli attuali indennizzi, assolutamente insufficienti, sono stati stabiliti a suo tempo con una notevole disparità tra una categoria e l'altra di connazionali e, a tale proposito, è sufficiente rapportare i vari coefficienti. Se si raffrontano gli indici di svalutazione ISTAT con quelli stabiliti dalla legge 5 aprile 1985, n. 135, ci si rende conto che gli indennizzi finora concessi sono, in taluni casi, del tutto irrisori.

 

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      La legge 26 gennaio 1980, n. 16, è stata la prima legge organica in materia di indennizzi per le perdite subite dai nostri connazionali nei Paesi di provenienza, dai quali sono dovuti precipitosamente rientrare per cause belliche o politiche. Ad essa hanno fatto seguito la citata legge n. 135 del 1985 e la legge 29 gennaio 1994, n. 98, resasi necessaria per chiarire l'ambito di applicazione soggettiva e oggettiva delle leggi precedenti e per snellire le procedure per la determinazione degli indennizzi.
      Tuttavia, nonostante gli sforzi compiuti da parte delle istituzioni, non sono stati ancora raggiunti i risultati sperati.
      Infatti, sebbene l'approvazione delle leggi menzionate sia avvenuta a distanza di circa cinquanta anni dalle perdite, molti connazionali attendono ancora oggi quanto spetta loro di diritto, vale a dire il giusto ristoro dei sacrifici sostenuti per la creazione e il potenziamento delle aziende modello.
      Giova ricordare che, dal 1985, altri connazionali hanno subito perdite in alcuni Paesi africani, connazionali ai quali è negata, al momento, qualunque tutela giuridica.
      La presente proposta di legge si prefigge lo scopo di porre definitivamente ordine nella materia, al fine di ripristinare un equo trattamento di indennizzo. Questi lunghissimi, ingiustificati ritardi nei pagamenti hanno, inoltre, provocato un'enorme perdita del potere di acquisto nel settore sia dei beni di largo consumo, sia, soprattutto dei beni immobili.
      La breve esposizione che precede induce a riflettere sulla necessità di una sollecita approvazione della proposta di legge che si presenta.
 

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